Alcuni accorgimenti sono da considerare per calcolare adeguatamente la potenza necessaria del condizionatore che andrete ad installare in una casa, in un negozio o in un impianto produttivo.
Ogni locale ha bisogno di un punto di emissione di aria condizionata pertanto, più sono i locali che si vogliono raffrescare e riscaldare, più alto sarà il bisogno di potenza totale e, quindi, più alta deve essere la potenza elettrica disponibile al contatore, che generalmente nelle case è di 3kW.
Il seguente modulo potrà aiutarvi a fare una stima della potenza necessaria in base alle vostre esigenze.
La potenza è il dato fondamentale da valutare al momento dell’acquisto. Per avere un dimensionamento adeguato, è importante considerare l’ampiezza dei locali, la superficie finestrata e l’esposizione; variabili, appunto, che influenzeranno notevolmente la resa del condizionatore.
Una macchina sottodimensionata, con potenza non sufficiente, al contrario di una adeguatamente dimensionata, può rivelarsi poco conveniente in termini di costi, perché, per raggiungere la temperatura desiderata, sarà continuamente in funzione, procurando maggiori consumi elettrici e arrecando un più rapido deterioramento della macchina di condizionamento.
Al contrario, un condizionatore sovradimensionato, ovviamente, oltre a originare maggiori costi di acquisto delle unità interne ed esterne, è incapace di deumidificare l’ambiente, perché raggiunge la temperatura impostata troppo velocemente, senza eliminare tutta l’umidità.
Per indicare la potenza refrigerante di un climatizzatore si usano solitamente 3 unità di misura:
- 1W = 3,4Btu/h
- 1kcal/h = 4Btu/h
- 1kfrig/h = 4Btu/h
On-off o inverter sono i due sistemi che i climatizzatori usano per modulare la potenza e mantenere costante la temperatura all’interno del locale dove sono installati. Queste due tecnologie possono essere installate sia sui condizionatori mobili sia su quelli fissi, siano essi monoblocco o split.
Sfruttando le proprietà che hanno particolari gas si riesce ad asportare calore da un ambiente, la cella frigorifera o la nostra camera da letto, per cederlo ad un altro ambiente; nel caso del frigorifero il calore è ceduto alla cucina e nel caso del condizionatore all’ambiente esterno.
Il climatizzatore è costituito da due parti collegate tra loro da tubi di rame, dove circola un fluido refrigerante, e da cavi elettrici. La parte che “cede il freddo” è costituita da uno scambiatore di calore, l’evaporatore, e da un ventilatore. La parte che “genera il freddo” è costituita da un compressore, uno scambiatore di calore, il condensatore, e un ventilatore.
Il compressore comprime il fluido refrigerante a circa 20bar (che è una pressione dieci volte superiore a quella dei pneumatici delle automobili) e gli fa raggiungere la temperatura di circa 80°C. A questa temperatura il gas arriva al condensatore esterno e cede parte del suo calore all’aria aiutato dal ventilatore. Il gas, quindi, si raffredda e diventa liquido e viene costretto a passare attraverso un piccolo foro. Attraversato questo foro il liquido ritorna in parte allo stato gassoso e si raffredda scendendo a circa 5°C. Il gas passa poi all’evaporatore posto all’interno dell’ambiente e aiutato dal suo ventilatore cede il freddo all’aria. A questo punto il gas tornerà al compressore pronto a iniziare un nuovo ciclo.
Quando riscalda, invece, la pompa di calore riesce a trasformare il calore a bassa temperatura contenuto nell’ambiente esterno, in calore ad alta temperatura che cede ai locali da riscaldare, seguendo un ciclo esattamente contrario a quello di un frigorifero.
Continuamente grazie al calore terrestre, alla radiazione solare e alle precipitazioni atmosferiche. Con l’aiuto di un compressore, la pompa di calore può portare questa energia a una temperatura tale da renderla utilizzabile a scopo di riscaldamento.
La pompa di calore è costituita da un circuito chiuso, costituito da un compressore, un condensatore, una valvola di espansione e un evaporatore, nel quale circola un fluido frigorigeno come R-134a, R125, R-507, NH3, CO2, ecc. Il ciclo di funzionamento è esattamente il contrario di quello di un frigorifero.
Con la compressione il fluido aumenta di pressione e temperatura. Il fluido così riscaldato attraversa uno scambiatore di calore (il condensatore). È in questa fase che il fluido cede calore al pozzo caldo passando dallo stato vapore a quello liquido. Il fluido liquefatto e raffreddato attraversa una valvola di espansione da cui ne esce ad una pressione e temperatura molto più bassa. A questo punto il fluido che si trova a temperature molto basse è in grado di assorbire il calore dalla sorgente fredda. Questo avviene nell’evaporatore dove il fluido assorbendo calore passa dallo stato liquido a quello vapore. A questo punto il fluido è pronto a ricominciare il ciclo passando nel compressore.