Gli impianti di prevenzione incendi sono sistemi che hanno lo scopo di rilevare, segnalare, controllare o spegnere gli incendi che possono svilupparsi in un edificio o in un’area.
La normativa antincendio stabilisce quando è obbligatorio installare un impianto antincendio, a seconda del tipo di attività, della classe di rischio, della superficie e dell’altezza dell’edificio, della presenza di sostanze pericolose o di lavorazioni particolari.
Sono soggetti a obblighi in materia di prevenzione incendi tutti gli edifici, le attività e i prodotti che presentano un potenziale pericolo di incendio per le persone, i beni e l’ambiente. Gli obblighi in materia di prevenzione incendi sono stabiliti dalla normativa vigente, che prevede diverse categorie di rischio e di controllo in base alla tipologia, alla dimensione, all’altezza e alla destinazione d’uso degli edifici e delle attività.
Impianti di estinzione Incendi
Esistono diverse tipologie di impianti di estinzione dell’incendio, a seconda dell’agente estinguente utilizzato, del tipo di azionamento, della modalità di erogazione e della classe di fuoco da combattere. Alcune delle principali tipologie sono:
• Impianti ad acqua: utilizzano l’acqua come agente estinguente e possono essere a pioggia (sprinkler), a diluvio o di raffreddamento. Sono adatti per fuochi di classe A (combustibili solidi) e in alcuni casi anche di classe B (liquidi infiammabili).
• Impianti a schiuma: utilizzano una miscela di acqua e schiumogeno che forma una schiuma che soffoca il fuoco. Sono indicati per fuochi di classe B e in alcuni casi anche di classe A.
• Impianti ad anidride carbonica: utilizzano l’anidride carbonica come agente estinguente che riduce la concentrazione di ossigeno nell’ambiente. Sono efficaci per fuochi di classe A, B, C (gas infiammabili) e per apparecchiature elettriche.
• Impianti a polvere chimica: utilizzano una polvere chimica che reagisce con il fuoco e lo spegne. Sono adoperati per fuochi di classe A, B, C e per apparecchiature elettriche.
• Impianti speciali: utilizzano agenti estinguenti diversi da quelli sopra elencati, come ad esempio il gas inerte, l’aerosol condensato, la nebbia d’acqua o i sostituti degli halon. Sono impiegati per fuochi particolari o per ambienti sensibili.
Impianti di prevenzione Incendi
Oltre agli impianti di estinzione, esistono anche altri sistemi di prevenzione incendi, come:
• Impianti di rivelazione e allarme incendi: sono composti da sensori che rilevano la presenza di fumo, calore o fiamma e da dispositivi che emettono un segnale sonoro o visivo per avvertire del pericolo.
• Impianti di evacuazione del fumo e del calore: sono costituiti da aperture o ventilatori che consentono il deflusso del fumo e del calore dall’ambiente in fiamme verso l’esterno o verso zone sicure.
• Segnaletica di sicurezza: comprende cartelli, pittogrammi, frecce e luci che indicano le vie di fuga, le uscite di emergenza, i punti di raccolta e i dispositivi antincendio presenti nel luogo.
• Illuminazione di sicurezza: consiste in lampade o proiettori che si attivano in caso di interruzione dell’alimentazione elettrica e permettono una buona visibilità delle vie di fuga e dei dispositivi antincendio.
I costi della manutenzione degli impianti antincendio
I costi per la manutenzione degli impianti antincendio dipendono da diversi fattori, come il tipo di impianto, la sua dimensione, la sua complessità, la frequenza e l’entità degli interventi, il fornitore del servizio e le norme applicabili. In generale, si può dire che la manutenzione degli impianti antincendio è un’attività obbligatoria e necessaria per garantire il corretto funzionamento e la sicurezza degli stessi in caso di emergenza. La manutenzione può essere ordinaria o straordinaria, a seconda che si tratti di interventi programmati o dovuti a guasti o anomalie.